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Semplicemente: grazie

23 Gennaio 2015 - Notizie

Prossimo al pensionamento, convinto che i malanni  ci attendono  al termine dell'attività lavorativa, sono stato colpito da lombosciatalgia, associata a  una contrattura muscolare, che hanno interessato la coscia sinistra. Dal mese di settembre 2010 al febbraio 2011 mi sono sottoposto a 20 sedute di Tecar, 20 sedute di agopuntura (vi confesso che qualche volta l'inserimento dell'ago sovrastava il dolore da combattere) e tre iniezioni di cortisone, terapie senz'altro  valide ma che non hanno prodotto, su di me, gli effetti desiderati. In questo lasso di tempo i periodi e le capacità di movimento erano molto limitati. Ho sempre amato le lunghe camminate in città e in montagna e praticando anche la pesca nei torrenti, dove si è costretti ad arrampicarsi per scavalcare grandi massi, quella costrizione, che mi relegava su una poltrona, suonava, per me, come la peggiore delle condanne. Non mi rassegnavo a terminare la mia esistenza  immobilizzato  e a rinunciare a quelli che erano gli unici svaghi della mia vita: il camminare e il perdermi tra la natura. Tra le altre cose avevo anche mia madre confinata  su di una sedia a rotelle e la sua mobilità dipendeva esclusivamente da me.  Nell'ambito famigliare non vi erano altre persone atte a farla uscire. Vi immaginate alla richiesta di una madre ad un figlio  di voler uscire a fare una passeggiata il dover rispondere " Non posso" verbo che nel mio vocabolario non esisteva.  Avevo sentito dire che a Rieti c'erano del frati, poi sostituiti da un primario ospedaliero, che con una semplice incisione sotto il polpaccio e facendo uscire del sangue avrebbero risolto  il problema che mi assillava. Avevo già preso degli accordi preventivi quando qualcuno mi consiglia  di tentare con   la posturale.  "E che devo sfilare  in qualche passerella di moda che ho bisogno della posturale!", mi dicevo,credendo , ignorantemente, chesi trattasse di una disciplina tesa al muoversi con eleganza e con classe. Con molto scetticismo decisi di provare anche quella strada nella certezza che sarei andato  incontro ad un ennesimo fallimento. Essendo  un uomo molto riservato e schivo, l'idea che qualcuno mi massaggiasse e toccasse il mio corpo non mi sorrideva affatto. Ricordo che varcai la soglia dello Studio "MIDEA" (che d'ora in avanti non nominerò più temendo di fare pubblicità voluta) con  delle fitte alla coscia sinistra molto dolorose, sembrava che un cane mi avesse azzannato la gamba. Vengo preso in cura da una ragazza della quale non svelo il nome (lei capirà) perchè, a mio giudizio, tutti i componenti del team hanno le medesime capacità etiche e  professionali. Dal punto di vista  umano si era  instaurato, con la mia curante, un rapporto speciale dove tutti e due eravamo, convintamente, complici nell'eliminare il mio tormento. Ho sempre seguito i suoi consigli nell'effettuare costantemente e correttamente gli esercizi proposti e se qualche volta non ne avevo voglia mi sforzavo perché pensavo di fare un torto a chi aveva  dedicato tempo e  riponeva aspettative positive sulla mia persona. Dopo un ciclo di 20 sedute, durante le quali  miglioravo progressivamente, ero tornato a muovermi come se  nulla mi fosse accaduto.  Ricordo perfettamente di essere entrato ed  uscito dallo studio  con le lacrime agli occhi, le prime per il dolore le seconde per la  gioia perche dopo un'ora di massaggi e riabilitazione posturale avevo percepito un grande miglioramento come se mi fosse stata tolta una spina  conficcata nella  coscia: era il primo bagliore dopo tanto scuro. Da allora sono trascorsi quasi due anni durante i quali ho effettuato, scrupolosamente, gli esercizi posturali assegnatimi con cadenza bisettimanale. Ho potuto riprendere tutte le attività che svolgevo prima di essere colpito dal male. Ho avuto il piacere e la possibilità di far vivere a mia madre l'ultimo e forse il più bell' anno della sua esistenza sopratutto quando, trasferita al mare per le vacanze, spingevo la sua carrozzina da Tortoreto fino al termine di Alba Adriatica, c.ca 10 km. al giorno tra andata e ritorno. Ogni volta mi ringraziava per quelle passeggiate e nei suoi profondi occhi azzurri vedevo una serenità e una beatitudine mai viste prima d'allora. Ora lei non c'è più e senz'altro camminerà per le strade del cielo con le sue gambe. Queste mie righe sono poca cosa nei confronti dei benefici che ho ricevuto da coloro che si sono prodigati al mio benessere e grazie ai quali sono riuscito a rendere felice la persona a cui tenevo più della mia vita  e a  perseguire i miei traguardi.  Vorrei anche dire a chi soffre di non arrendersi mai perchè la soluzione dei problemi si può trovare  dove meno si  crede.

                                                                                                                                             R.G.